NO ALL’AUTOSTRADA TREVIGLIO-BERGAMO

POCHE INFORMAZIONI: UN PROGETTO MISTERIOSO

Non è un caso che siano poche le informazioni che vengono divulgate dalle istituzioni sulla futura costruzione dell’autostrada Treviglio-Bergamo. La proposta di costruzione, oggetto della propaganda elettorale di molti candidati alle ultime elezioni,  è ormai nota a molti, ma le condizioni secondo  cui si attuerà sono fumose e vaghe. Sebbene gli accordi siano già stati in gran parte presi, la popolazione non ne sa effettivamente niente: in questo modo non si rendono partecipi i cittadini. In questo modo vengono esclusi dalle decisioni.  Tuttavia alcune parti del progetto sono già state definite e quindi possono essere divulgate. Se anche non abbiamo tutti i dettagli del progetto, quello che sappiamo è già abbastanza per convincerci della necessità di una forte opposizione.

LA RISTRUTTURAZIONE DEL TESSUTO PRODUTTIVO: LOGISTICA E INFRASTRUTTURE

L’autostrada non ha utilità per i lavoratori del territorio, ma per le imprese e per il loro sviluppo economico. È possibile inserire questa autostrada all’interno di un progetto di cambiamento radicale che sta coinvolgendo il nostro territorio. Come sottolineato anche nel convegno di Pianura Futura, Treviglio è e diventerà sede di un polo logistico sempre più importante, adibita alla produzione, ma soprattutto al trasporto delle merci. Lo sfruttamento del territorio è affiancato ad un evidente sfruttamento dei lavoratori: le condizioni lavorative all’interno del settore della logistica sono di totale sfruttamento, con  salario basso, sicurezza scarsa, forti controlli repressivi, in una dinamica di precarietà e di contratti elastici e instabili.

In pochi anni si è assistito alla costruzione di grandi infrastrutture nel nostro territorio, pensiamo per esempio alla BreBeMi. A breve, nella campagna casiratese, approderà il colosso Amazon.

Seguendo le logiche del mercato le merci devono essere spostate il più velocemente possibile per ridurre i tempi dei cicli produttivi e incrementare così i profitti delle grandi imprese. Perché, quindi, non aggiungere un’altra comoda autostrada?

È chiaro che questa autostrada non viene costruita per soddisfare gli interessi dei lavoratori, ma quelli dei padroni.

DEVASTAZIONE AMBIENTALE

La questione ambientale assume un’importanza centrale: le condizioni ambientali presenti sono già da sole motivo sufficiente per opporsi con decisione alla costruzione della nuova autostrada. L’inquinamento prodotto negli anni dalle industrie della zona, dalle innumerevoli cave  e discariche  rende la pianura padana uno dei luoghi più inquinati d’Italia. La costruzione di questa nuova infrastruttura porterebbe nuovo consumo di suolo, cementificazione, diminuzione ulteriore dei campi e delle aree verdi – assisteremo infatti alla distruzione totale del parco Adda Nord – e niente ci assicura che non verrà utilizzata, come la BreBeMi, per sotterrare rifiuti tossici.

Le forze del territorio si stanno già mobilitando per impedire la costruzione dell’autostrada, chiediamo a tutti di partecipare alla lotta.

Collettivo TanaLiberaTutti

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