Sul nuovo decreto lavoro: IL LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO

IL LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO
Il nuovo decreto lavoro, varato il 1° maggio, è ancora una volta un insieme di misure contro i lavoratori e gli studenti, in continuità con i governi precedenti.
Stretta sugli aventi diritto il Reddito di Cittadinanza (futuro Assegno di Inclusione) e sugli obblighi per mantenerlo; nuove causali alle quali i datori di lavoro possono far riferimento per proroghe e rinnovi dopo l’anno di durata del contratto, una delle quali particolarmente interessante, che giustifica la proroga/rinnovo per “esigenze tecniche, organizzative e produttive”, individuate dai contratti collettivi applicati in azienda; si ricorre ancora ai contratti di espansione all’interno di processi di smantellamento e riorganizzazione delle imprese, ovvero indennità mensili di copertura per i mesi che separano il lavoratore dal contratto di lavoro alla pensione; ancora meno burocrazia e più incentivi alle imprese per l’assunzione di categorie di lavoratori “svantaggiati” (giovani NEET, percettori di assegno di inclusione, ecc.); nuovi investimenti nel fondo scuola-lavoro che oltre alla maggiore qualificazione delle ore di scuola on the job (PCTO), istituisce un indennizzo per l’infortunio mortale dello studente-lavoratore, come a dire che altri incidenti mortali sicuramente ci saranno, perché ormai sembra deciso che anche gli studenti debbano lavorare e morire sul lavoro, come tutti gli altri.
Basta dare una lettura, anche disattenta, al testo del decreto per intuire tra le righe la direzione che, ancora una volta, si è scelto di intraprendere.
Da una parte, i “NON-lavoratori”, i cd “parassiti della società”, ridotti a contarsi le “sfighe” sperando che siano abbastanza numerose da poter rientrare ancora nel “beneficio” dell’assegno di inclusione; dall’altra i lavoratori e i futuri-lavoratori, soprattutto quelli che hanno provato ad organizzarsi in questi anni, colpiti da subdoli tentativi, mascherati da indennità o da finti aumenti in busta paga, di appiattire fino allo spegnimento una qualsiasi forma di conflitto.
Ma è tra quelle stesse righe che possiamo invece trovare i modi per costruire una NOSTRA strada a partire dai nostri interessi: rifiutare ogni retorica di guerra tra poveri, non farsi ingannare da misure solo apparentemente a sostegno dei lavoratori, unirsi tra lavoratori e studenti affinché PCTO e sfruttamento cessino di esistere.
Sulla scia delle nuove prospettive possibili, che ci hanno mostrato vertenze come quelle della GKN di Campi Bisenzio e le lotte degli studenti nelle scuole e nelle piazze, e a fianco di chi nel nostro territorio già si sta muovendo, come i lavoratori di Italtrans, uniamoci e organizziamoci contro sfruttamento e povertà. Solo la lotta paga.
Se hai bisogno di incontrarti per discutere con i tuoi compagni di classe o i tuoi colleghi di lavoro contattaci, la nostra sede è disponibile.
Ci riuniamo ogni lunedì sera, dalle 21.15 circa, in via Curletti, 12 a Treviglio.
Collettivo Tana Libera Tutti – Treviglio
email: collettivotanaliberatutti@gmail.com
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