CHI CI PARLA DI ANTIFASCISMO?
Stamattina al corteo ufficiale del 25 aprile è stata contestata la presenza del sindaco Pezzoni, personaggio con un passato politico in contrasto ai valori della resistenza, perché ci si chiede con che coraggio prenda parola nella giornata simbolo dell’antifascismo; i discorsi vuoti e senza senso sono infatti il risultato di questa e di tante altre contraddizioni.
Sono molte le criticità da rinfacciare al sindaco, in primis essersi schierato pubblicamente dalla parte dei fascisti di Forza Nuova ai quali ha concesso più volte spazio e tutela con le forze di polizia (arrivando a militarizzare una città pur di permettere la loro presenza), ecco perché il suo intervento stamattina è un’offesa a chi il fascismo l’ha combattuto e lo combatte ancora.
Infatti se da una parte è sempre ben disponibile a concedere permessi ai fascisti di forza nuova, ecco che dall’altra invece la gestione dell’emergenza abitativa è a dir poco scandalosa, poiché quando si tratta di aiutare concretamente chi si trova in una situazione di forte disagio il comune sa solo voltare le spalle o proporre soluzioni di comodo e senza reali prospettive di miglioramento, lasciando poi alla polizia il compito di reprimere ed eseguire gli sfratti con la forza. Al contempo ai neofascisti è permesso cavalcare in modo opportunistico tematiche sensibili come quella della casa (tematica che non gli appartiene), condendo il tutto con una buona dose di razzismo, solo per creare una guerra tra poveri italiani contro stranieri molto efficace per distrarre la gente dalle vere problematiche, quali privatizzazione dei beni pubblici e vendita degli alloggi comunali/popolari (tendenza molto forte anche a Treviglio).
La svendita delle case comunali rientra appieno nella politica di privatizzazione che viene perseguita dal comune, anche attraverso decisioni autoritarie (vedi foro Boario, piazza Setti, case via XX settembre, ecc), e quindi nell’esclusivo interesse di imprenditori e immobiliaristi a discapito dei bisogni reali delle persone che vivono sul territorio, benché in occasioni come la celebrazione del 25 aprile questi soggetti si riempiono la bocca di tante belle parole sulla democrazia.
Altra dimostrazione di disinteresse da parte dell’amministrazione nei confronti delle tematiche sociali fondamentali è l’assenza di una voce istituzionale che prenda posizione a difesa dei lavoratori della AZ FIBER di Treviglio-Arcene, azienda storica del territorio: questi lavoratori da mesi ormai si trovano a lottare da soli per la difesa del proprio posto di lavoro, contro la minaccia degli esuberi annunciata dalla proprietà tedesca che mira a chiudere per spostare la produzione altrove.
Si vuole quindi ribadire che il vero 25 aprile non è una celebrazione istituzionale vuota e ipocrita, ma la giornata dedicata a chi ha lottato e a chi lotta tutt’ora contro i soprusi di chi guadagna sfruttando e togliendo dignità alle classi economicamente e socialmente più deboli.
IL 25 APRILE NON E’ UNA RICORRENZA, ORA E SEMPRE RESISTENZA!
Treviglio Antifascista, 25 aprile 2015