[Tra la fase 1 e la fase 3 non sono mancate – e continuano anche ora – le mobilitazioni dei lavoratori, di seguito un volantino affisso nei dintorni di TNT a Treviglio]
Il 6 e il 7 maggio 2020 diverse decine di lavoratori della sede TNT di Peschiera Borromeo (MI) si sono organizzati in sciopero contro la decisione dell’Azienda di ridurre il personale. Si tratta di personale assunto a tempo determinato tramite l’agenzia interinale Adecco che fino a maggio è servito a continuare l’attività in fase di lockdown da COVID, senza tutele in termini di sicurezza e di misure anticontagio.
Oltre al danno anche la beffa: prima hanno rischiato il contagio e la vita, ora rischiano il posto di lavoro.
Dopo l’entrata in sciopero dello stabilimento di Peschiera anche i lavoratori degli stabilimenti di Taverola, Casoria, Piacenza, Bologna, Firenze, Fiano Romano e Padova hanno incrociato le braccia bloccando i magazzini.
Organizzati con il sindacato S.I. COBAS i lavoratori chiedono il blocco immediato di ogni licenziamento, l’anticipo della cassa integrazione, l’adeguamento dei ticket a 7 euro e la garanzia della sicurezza e delle misure anticontagio.
Il sistema economico è pronto a ripartire lungo le stesse strade che hanno portato allo shock della pandemia; è inevitabile, necessario, tutti vogliono ripartire, soprattutto i padroni che dicono di avere le tasche vuote.
I lavoratori, però, hanno ancora qualche dubbio avendo sperimentato sulla propria pelle le vere condizioni a cui sono stati sottoposti durante la fase acuta della pandemia e lo scarso peso che la loro salute, la loro vita, ha nei pensieri dei padroni. Ma se è vero che gli italiani sono quasi stati liberati dal lockdown è anche vero che nulla è cambiato rispetto ai provvedimenti che vietano ogni forma di autorganizzazione e di sciopero dei lavoratori. Assembrarsi per lavorare sì, assembrarsi per scioperare no. Ed ecco che a porre fine allo sciopero e difendere i padroni sono intervenuti organi di polizia: decine di mezzi e un numero imprecisato di agenti in antisommossa per sgomberare il presidio.
La TNT, oggi consociata con il gigante americano FedEx, ha motivato i licenziamenti con la crisi da coronavirus ed il calo delle merci, ma sembra proprio che in realtà l’obiettivo sia di piegare la resistenza degli operai organizzati per compiere a breve termine la loro sostituzione con “carne” fresca.
I lavoratori non sono merce da prendere e buttare alla bisogna!
LA LOTTA CONTINUA…
SE TOCCANO UNO TOCCANO TUTTI!
Collettivo TanaLiberaTutti Treviglio