Le (Auto)strade per l’inferno sono lastricate di buone intenzioni

Lunedì 4 Marzo al Collegio degli Angeli di Treviglio si è tenuto l’ennesimo convegno del partito del cemento locale. Tra i relatori, oltre al sindaco di Treviglio e al deputato Sorte, il presidente di Bre.Be.Mi e l’amministratore unico di infrastrutture lombarde.

Ancora una volta un convegno promosso per influenzare le politiche di governo del territorio. Ancora una volta politici, manager e imprenditori canteranno le lodi di questo modello di sviluppo, al fine di giustificare vecchie e nuove colate di cemento sul territorio che noi studenti e lavoratori viviamo ogni giorno. Emblematica la presentazione del convegno: “si alla Bergamo – Treviglio!, si alla Bre.Be.Mi!, si alle infrastrutture!” Proprio a evidenziare quale sia il piano che imprenditori e speculatori del cemento hanno per noi e per il nostro territorio: costruire strade e ancora strade per servire le grandi multinazionali della logistica e la grande distribuzione con conseguente richiesta di manodopera da sfruttare e tragica devastazione ambientale, in una folle corsa all’inasprimento delle tensioni sociali e delle condizioni ambientali del territorio. Un grande piano per il territorio dal quale i lavoratori salariati sono esclusi, o meglio integrati forzosamente.

Niente a che vedere con una riduzione dei tempi e dei costi di spostamento per i lavoratori, che invece pagheranno l’opera sia in fase di costruzione che in fase di utilizzo con il pedaggio. Con la scusa di risolvere il REALE problema del traffico e dei tempi di percorrenza per i lavoratori si costruiscono infrastrutture utili al trasporto delle merci. Con buona pace dei pendolari ai quali si lascia un trasporto pubblico in condizioni pessime.

QUESTE OPERE NON SONO PENSATE PER I BISOGNI DEI LAVORATORI! MA PER QUELLI DELLE MULTINAZIONALI!

Ma visto che ci piace non renderci conto dei piani generali che pure trovano applicazione sulla nostra pelle, analizziamo nello specifico il progetto della Treviglio-Bergamo che, a gran richiesta di tutte le forze politiche istituzionali, ci riguarderà da vicino:

1. si parla di un’autostrada di circa 18 km, che attraversa un’area già fortemente urbanizzata, a scapito del trasporto pubblico invece carente.

2. Taglia in due l’ecosistema che esiste grazie alla interconnessione naturale tra l’area del fiume Adda e quella del fiume Serio. Stravolgendone lo sviluppo. Vengono cancellate le rogge e la valle del Lupo (le poche aree verdi rimaste).

3. Non limita il traffico veicolare anzi, lo alimenta e lo incentiva, sopratutto per lo spostamento delle merci su gomma (più camion e tir).

4. Viene costruita a discapito della produzione agricola (e dei posti di lavoro del settore) che ne viene fortemente penalizzata.

5. Il decantato finanziamento a carico dei privati è una farsa, dato che tra gli azionisti di “autostrade bergamasche” ci sono numerosi soggetti pubblici e dato che, come si è visto per Bre.Be.Mi, se i conti non tornano interviene l’Ente pubblico (leggi lavoratori del territorio) a coprirne i costi.

Per questi motivi ci opponiamo con determinazione alla costruzione dell’autostrada Treviglio-Bergamo. A salvaguardia del territorio e delle condizioni di vita dei suoi abitanti. La risoluzione dei problemi di costi e tempi di trasporto per i lavoratori non coincide con la smania di profitti delle multinazionali e dei politici a loro asserviti.

Collettivo TanaLiberaTutti Treviglio

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