Piazza Setti, non è malagestione ma un sistema di sfruttamento

Quando i poeti volevano sottrarre ai pettegolezzi la donna che amavano, fingevano di indirizzare ogni attenzione verso altre donne, le donne dello schermo. Un bilancio dello schermo è l’ideale per chi ama il profitto e la speculazione. Confondere le acque ed evitare di prendersi le proprie responsabilità è prassi per questa amministrazione.

Come noto, la gestione dei lavori in piazza Setti è stata affidata alla Società di Trasformazione Urbana Treviglio Futura s.p.a. (STU per gli amici), creata per l’occasione, e che ha come scopo la progettazione e la realizzazione di interventi di trasformazione urbana. Il capitale iniziale della STU è stato versato dal Comune e la riqualificazione di piazza Setti è garantita da un mutuo trentennale concesso dalla BCC. Ad oggi le azioni della società sono interamente possedute dal Comune di Treviglio, che ha però facoltà di venderne fino all’80%, ma la STU non fa che nascondersi dietro questa partecipazione pubblica per ora massiccia, il suo bilancio non è il bilancio del Comune.

L’opera è stata consegnata alla cittadinanza, i ricavi

dei parcheggi costruiti però restano a Treviglio Futura, che ha nel frattempo incassato anche il denaro delle vendite di box e parcheggi ai privati. Il co

mune ha trasferito al bilancio della STU le entrate di altri parcheggi a pagamento, operazione affiancata all’aumento delle tariffe e dei parcheggi blu. I costi e le spese gravano sul Comune, unico e solitario socio. A noi rimane una piazza mal progettata, meno parcheggi gratuiti e tariffe più care.

Società di questo tipo sono chiaramente studiate per garantire guadagni privati attraverso la gestione del territorio cittadino, evitando le grane e le spese, ancora una volta lasciate a carico della collettività. A riprova di questo imponente perseverare nel servirsi della STU splendono i nuovi piani annunciati per costruire un nuovo parcheggio interrato in largo Caprera e per avviare la “riqualificazione” urbana (leggere messa a profitto) dell’area della cascina Rampina.

L’opposizione ha molte parole da spendere a proposito e, a parte le sterili critiche sulla legalità e le lagne sulle lastre del ghiaccio, non fa che dibattersi per dimostrare che sì, se ci fossero loro, gli interessi privati sarebbero garantiti meglio, i bilanci gestiti con maggior efficienza e le piazze ben progettate. Di fronte questa triste gara a chi rende un miglior servizio agli affaristi non ci rimane che l’auto organizzazione, per imporre le scelte di lavoratori e studenti proletari.

Sul bisogno di spazi condivisi e sociali di questa comunità noi vediamo sorgere da anni le speculazioni e gli interessi economici di pochi. La socialità che vogliamo vivere non è segnata da restrizioni e profitti.

Per aprire spazi nuovi e riappropriarsi di quelli esistenti pensiamo sia necessario organizzarsi:  ci trovi tutti i lunedì alle 21.30 in via Zenale 1 a Treviglio.

Collettivo TanaLiberaTutti

Questa voce è stata pubblicata in General. Contrassegna il permalink.