Arriva la BreBeMi: dietro l’apparenza gli interessi dei pochi e il lavoro precario per noi
A Treviglio il sole splende e, nel mentre, dopo 1,6 miliardi di Euro, dopo svariati arresti per inquinamento ambientale e tangenti, apre la BreBeMi, autostrada che collega la cintura periferica di Brescia alla quella di Milano.
L’amministrazione ed i media parlano dell’opera come di un’opportunità, la Banca di Credito Cooperativo di Treviglio e la Pro Loco organizzano un aperitivo di benvenuto, ma in mezzo a tutta questa euforia, a noi vengono da fare due brevi considerazioni, che ci portano a valutare la BreBeMi come un mezzo che porterà ad un peggioramento delle nostre condizioni di lavoro e di vita.
Vogliamo infatti capire a che interessi ha risposto e risponderà l’apertura di questa autostrada, a chi e cosa porterà sul nostro territorio e che conseguenze avrà per noi, lavoratori e studenti della bassa bergamasca.
Perché se una cosa la crisi ce l’ha insegnata, è che le leggi sul lavoro fatte, le grandi opere costruite e lo sviluppo programmato per uscire dalla crisi non fanno del bene a tutti, ma solo ad alcuni.
Opportunità per chi? Lavoro quale? Sviluppo di e per cosa?
La BreBeMi infatti, come ha spiegato a Treviglio tv il Sindaco Pezzoni, renderà la bassa un nodo strategico nella movimentazione delle merci, nella distribuzione delle stesse e porterà ad uno sviluppo drastico delle aree logistiche che connettono il nord est del paese a Milano.
In parole povere, grandi opportunità per imprenditori e ditte che si occupano di distribuzione e grandi appalti per costruire capannoni per gli imprenditori edili.
La BreBeMi diviene cioè l’emblema di una modifica totale del territorio e del mondo del lavoro.
Come infatti ci insegna la costruzione delle altre autostrade, la porzione di territorio occupata dalla lingua d’asfalto è solo un decimo di tutta l’area che sarà occupata dai capannoni collegati all’opera.
Centri commerciali e interporti che ospitano centri logistici riempiranno tutto il territorio adiacente alla BreBeMi.
Tale sviluppo comporterà per noi lavoratori, disoccupati e studenti l’arrivo di situazioni lavorative nel nome della flessibilità. La BreBeMi e tutto l’apparato che ci sarà attorno ad essa creeranno posti di lavoro precari, non garantiti, abbassamento delle garanzie contrattuali, pause inesistenti, orari schiavistici e salari che faticheranno a superare gli ottocento euro mensili.
È questo quello che Comune e imprenditori chiamano opportunità? È questo il tanto voluto risveglio dalla crisi? È questa la soluzione per un territorio sempre più pieno di cemento ma con stipendi sempre più bassi e disoccupazione sempre più in aumento?
Noi crediamo di no, crediamo che questo modo di programmare lo sviluppo del territorio farà dei ricchi di oggi gli ancora più ricchi di domani: una piccola parte di popolazione che controlla autostrade, società di urbanistica, imprese logistiche e cooperative, centri commerciali, ecc. ecc. da un parte, e noi dall’altra, magazzinieri e commessi, con uno stipendio da fame e nessuna garanzia sul posto di lavoro.
Infine, perché tale “aperitivo di benvenuto” si svolgerà proprio alla stazione Centrale di Treviglio?
Riteniamo che la scelta non sia casuale: ad un servizio di trasporto pubblico sempre più inadeguato alle esigenze dei viaggiatori specialmente pendolari, ci viene presentata in pompa magna la soluzione.
Un’autostrada in mano ai privati che farà lauti guadagni (il pedaggio sarà di 17 centesimi al km) sulla nostra necessità di trasporto per studio e lavoro.