I vostri profitti, i nostri morti

Il 25 febbraio un operaio della Piuma d’oro di Treviglio rimane incastrato in un’impastatrice, dopo poco meno di una settimana muore in ospedale.

Un’altra morte sul lavoro a Treviglio (dopo quella di due lavoratori all’ECB l’anno scorso), risultato di condizioni lavorative ad alto tasso di sfruttamento.Per aumentare i profitti si tagliano i salari, i costi per le manutenzioni e la messa in sicurezza dei macchinari. O ancora, si aumentano i ritmi di produzione, cercando di eliminare quei “tempi morti”, anche piccoli, a discapito della sicurezza e del riposo dei lavoratori. Le esigenze del capitale non garantiscono tutele per i lavoratori, maggiore profitto deriva da un maggiore sfruttamento.

Alle scarse tutele si aggiunge la precarietà di un contratto stagionale, che tra l’altro stava per concludersi e che avrebbe dovuto mantenere un’intera famiglia. Anche la moglie lavorava alla Piuma d’oro e ha assistito alla scena.

Negli anni ci hanno convinto che ciò che viene portato avanti in nome dei profitti aziendali, in nome del mercato, viene portato avanti per tutti indistintamente: per il bene della società e per il bene di tutto il paese. Per anni ci hanno detto che l’azienda è “una grande famiglia”. Così si sono assicurati il lavoro di persone volenterose, di milioni di giovani pronti a spendersi qualche mese per quello, qualche mese per l’altro. Ci hanno convinto a lasciare il nostro futuro sotto la direzione dei nostri stessi aguzzini.

Il lavoro da fare non manca. Preferiscono farci fare turni di molte ore (come tutti sanno avviene anche alla Piuma D’oro) piuttosto che alzare le paghe orarie e far lavorare più persone, con buona pace dei tantissimi disoccupati, ai quali non rimane altro che ringraziare il padrone quando li assume stagionalmente e non gli fa mancare la paga a fine mese (finché gli gira bene). Il prezzo da pagare in cambio di tanta benevolenza?! Sono soltanto turni massacranti e ogni tanto un operaio, uno dei nostri, nell’impastatrice.

Servono a poco gli appelli dei sindacati rivolti ai padroni e ai governanti.

Serve invece organizzarsi tra lavoratori.

Serve la lotta, in ogni azienda e in ogni quartiere.

QUALE PRESENTE E QUALE FUTURO, SOTTO IL CAPITALISMO, PER IL NOSTRO TERRITORIO E LE NOSTRE VITE?

Collettivo TanaLiberaTutti Treviglio

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