Morto di progresso, l’ha ucciso una trave, l’ha tradito il profitto

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È di ieri la notizia di un giovane operaio di Verdello rimasto ucciso nel posto dove lavorava a Trezzano Rosa, una trave gli è caduta in testa, lavorava con contratto interinale di 4 settimane. È di due giorni fa la notizia di un grave infortunio di un operaio alla mano a Grezzago. È del 12 Maggio la notizia di due feriti sul posto di lavoro uno a Caravaggio e l’altro a Brembilla nella bergamasca…

Come collettivo di giovani lavoratori e studenti futuri lavoratori pensiamo che non si possa semplicemente attribuire queste vicende alla casualità, alla sfortuna… ne tanto meno devono passare come ciò che ogni tanto accade!

Morire per un lavoro di 4 settimane non è sfortuna è ingiustizia!

I dati, elaborati dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, sulla base di dati INAIL, non lasciano margini alle interpretazioni riduttive. “E’ una vera strage che a fine anno prende forme e contenuti di un massacro. Una tragedia che racconta di 1172 vittime registrate sul lavoro da gennaio a dicembre 2015 e che fa registrare un’inquietante media di 98 infortuni mortali al mese (24 alla settimana e più di tre al giorno). Uno scenario che diventa ancor più drammatico nel confronto con il 2014. Perché l’incremento della mortalità registrato è del +16 per cento (163 morti in più); ed arriva al 18 per cento l’aumento dei decessi nella rilevazione degli incidenti mortali avvenuti in occasione di lavoro (erano 746 nel 2014 e 878 nel 2015). Mentre quelli in itinere sono passati da 263 a 294 (+12 per cento)”.

Nei primi mesi del 2016 il dato rimane inquietante, da gennaio al 20 aprile di quest’anno sono state 271 le morti sul lavoro.

L’aumento della precarietà, dei ritmi di lavoro, della concorrenza sia fra lavoratori che fra imprese insieme all’incessante tentativo di abbattere i costi (anche in sicurezza) all’unico scopo di mantenere alti i profitti, formano, a nostro parere, l’altare sul quale vengono sacrificate queste vite. Va detto forte e chiaro le vostre riforme del mercato del lavoro fanno fare grossi guadagni agli imprenditori, ma non diminuiscono (anzi…) il rischio di morti e feriti tra i lavoratori né migliorano le loro condizioni. Il trend cala solo quando aumentano i licenziamenti e le chiusure (se non si lavora non si muore sul lavoro! Ma a lavoro dobbiamo andarci per forza) aumentano invece appena ripartono le assunzioni drogate dal Jobs Act e dalle agenzie interinali. Aumentano perché sono assunzioni con meno garanzie e meno tutele. Ci ricattano con la crisi e la disoccupazione: “o lavori a queste condizioni o non mi importa se riesci ad arrivare alla fine del mese”. Questo capitalismo sostenuto dai vari governi è barbarie!

Onore al giovane operaio Antonino Capuano di Verdello nel quale ci riconosciamo. Esprimiamo sostegno alla famiglia e solidarietà con i lavoratori dell’azienda in sciopero per protesta!

i Vostri guadagni, le Nostre morti.

http://www.ilgiorno.it/martesana/morto-trezzano-capuano-1.2198288

 

 

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