Comunicato sulla criminalizzazione della lotta antifascista a Treviglio

Il 25 Aprile la festa in piazza è stata rovinata, è vero. E’ stata rovinata da una presenza ingombrante ed arrogante, quella del sindaco Giuseppe Pezzoni, un fascista senza scrupoli che può, in tutta tranquillità, un giorno sostenere e garantire con la forza pubblica la presenza dei fascisti sul territorio trevigliese ed il giorno dopo, sempre con la stessa tranquillità, onorare e ricordare chi i fascisti li ha combattuti anche a costo della vita, farsi portavoce dei principi dell’antifascismo e della resistenza antifascista.

Con arroganza il sindaco, anche durante la contestazione, continua il suo discorso come se niente fosse, d’altronde per lui il problema che gli si pone non è sociale, è squisitamente di ordine pubblico. E cosi viene da subito trattato: far tacere, zittire gli schiamazzi! Intervengono la polizia ed i carabinieri, l’aggressione (questa si) c’è ed è provata, in ogni caso son spintoni e mani al collo di chi vuol parlare. Un megafono sequestrato prima di poter essere utilizzato ed i tentativi di togliere lo striscione e portar via chi volantina. Il pomeriggio la caccia all’uomo, la polizia insegue per le strade un partecipante alla contestazione. Inizia la caccia a chi ha il coraggio di dire che a Treviglio NON VA TUTTO BENE e chi prova a farlo deve essere punito.

Ad aiutare la polizia ed i fascisti nella caccia spunta anche il video, immediatamente montato ad arte, di Emilio Zanenga. Basta guardare il video per capire che quello non è giornalismo. Esatto, non abbiamo paura di dirlo: il video infame, che non ha l’interesse a mostrare la contestazione nella sua natura riprendendo l’insieme della stessa, è montato così come lo vediamo per due motivi:

1) fare la propaganda più becera e servile al sindaco ed alla giunta (d’altronde fare un bel servizio al proprio datore di lavoro è il modo migliore per fare strada).

 2) i volti delle persone ben ripresi sono il miglior servizietto che si possa fare al sindaco ed ai suoi amici fascisti squadristi (quelli si) che tanto protegge.

Si parla quindi del fatto che, quel video specifico, espone al rischio non solo alcuni partecipanti alla contestazione, ma proprio quella tanto decantata libertà di espressione che dovrebbe essere garantita non a costo della propria incolumità. Attribuisce inoltre l’onere di avere rovinato la festa del 25Aprile ad alcuni tra quelli che la festa la volevano salvaguardare dall’ipocrisia delle istituzioni (che sfacciataggine e quale infamità!).

Il collettivo NON organizza proprio nessuna aggressione. le forze politiche e i media che sostengono l’ipotesi contraria hanno come unico scopo quello di criminalizzare la lotta.

Il collettivo ha sempre rivendicato tutto ciò che fa. Lo sanno bene i trevigliesi che conoscono bene anche noi. La montatura è grossa ed è atta a terminare ciò che si è iniziato la mattina: zittire e mettere a tacere diventano annientare: esce la lista di proscrizione nazi-fascista nei confronti di alcuni di noi, con tanto di foto ed invito a darci la caccia.

Per non farci sentire più al sicuro, attaccati da una spropositata campagna mediatica da parte di tutte quelle forze politiche che da sempre fanno i propri interessi, messi al bando proprio come i fascisti facevano con i partigiani: ACHTUNG BANDITEN!

Ecco la libertà di espressione tanto decantata.

Chi contesta le politiche di svendita del patrimonio pubblico ai privati, di svendita delle case comunali, chi contesta l’esecuzione degli sfratti di intere famiglie ad opera del comune, chi si arrabbia per la chiusura delle aziende e per il futuro di lavoro precario che ci viene riservato, deve essere ridotto al silenzio ed isolato. I mezzi per farlo? Qualsiasi!

Nonostante ciò non ci spaventiamo e rimaniamo fermi nel nostro impegno per continuare un discorso politico che non può certo essere fermato da queste vili ed infamanti tentativi di ridurci al silenzio.

Collettivo TanaLiberaTutti

Treviglio Antifascista

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